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Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene (Virginia Woolf)
Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene (Virginia Woolf)
Nel piatto che arriva a tavola deve essere servita la qualità, accompagnata da un alone di profumi e una calda accoglienza. II pranzo è anche una suggestione.
Regole che sono ben applicate alla Trattoria Valpellice, dove la famiglia Robasto festeggia 46 anni di attività. Giorgio Robasto è uno chef che ha una lunga storia da raccontare, passata davanti ai fornelli della sua cucina a preparare con professionalità sia i piatti delle grandi occasioni sia quelli per veloci pranzi di lavoro.
Ha iniziato prima sui banchi di scuola, all’Istituto Alberghiero, poi nella cucina di Malan, uno chef apprezzato. Un periodo all’estero a Montreux ed il primo marzo del 1978 eccolo ai fornelli della Trattoria Valpellice.
Giorgio Robasto non ha segreti da svelare, ma piuttosto consigli:
Non si deve mai derogare sulla qualità dei prodotti, la ricerca e la selezione dei fornitori sono fondamentali in cucina.
Poi bisogna essere rapidi nel preparare i piatti, ma non frettolosi e per far ciò è necessaria, oltre che l’esperienza, anche un’attenta programmazione dei tempi. E anche per questo ha un consiglio:
Arrivare in cucina al mattino presto ed essere attenti a tutto. Sono i dettagli che fanno la differenza.
La cucina impone di saper stare al passo con le richieste dei clienti, interpretare e comprendere esigenze diverse. Ma come in tutti i campi, anche qui ci sono stati cambiamenti nei gusti e giorno dopo giorno, affiancato nella quotidianità dalla moglie Elisabetta, dalle due figlie Cristina e Valentina e dallo staff di collaboratori. Ha formato una squadra affiatata, che porta in tavola sia le competenze nel consigliare un vino da abbinare ad un piatto, sia la cortesia: quella, nel menu della Trattoria Valpellice, non manca mai.
Anni di esperienza
Piatti
Vini